Il Santuario di Santa Maria della Croce è un buon esempio di architettura rinascimentale lombarda, progettato da Giovanni Battaglio nel 1490 sul luogo di un’apparizione mariana. Monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria, purtroppo in stile gotico. All’interno, ottagonale con alternanza di altari e cappelle, l’insieme della basilica è mirabilmente affrescato e presenta un intreccio di due stili: il rinascimentale nella parte inferiore, il barocco in quella superiore.La grandiosa cupola centrale, divisa in otto spicchi, è affrescata dai fratelli Grandi e da Giacomo Parravicino (1702): vi è raffigurato il trionfo della Croce. Sotto si snoda una splendida fascia di profeti e sibille. Affreschi con scene bibliche nelle due cappelle: in quella sud Storie di Davide di Giacomo Parravicino, in quella nord Storie di Mosè dei fratelli Giuseppe e Giacomo Torricelli (1762). Nelle due cupolette, affreschi più tardi: un Riposo della fuga in Egitto di Eugenio Giuseppe Conti (1898) e un’Assunzione di Angelo Bacchetta (1870), ambedue pittori cremaschi. Notevoli gli altari laterali ed il maggiore che presentano tele con firme di rilievo: Assunzione del veneziano Benedetto Diana (1502), Adorazione dei pastori di Antonio Campi (1575), Adorazione dei Magi di Bernardino Campi (1575), Andata al Calvario del cremasco Carlo Urbino (1580 circa), Pietà di Bernardino Campi (1575).Il venerato gruppo della Vergine e Caterina degli Uberti è nello scurolo, affrescato nella volta (Glorificazione di Caterina) dal Parravicino, nelle lunette (quattro Apostoli), da collaboratori di Diana. Al centro del gruppo dell’apparizione, la quattrocentesca Madonna con Bambino, bassorilievo in cotto donato da un nobile milanese a seguito dei fatti miracolosi del Novelletta. Originariamente dipinto a fogliami con tutti i dodici apostoli, l’ambiente è stato radicalmente modificato nell’Ottocento con la posa delle quinte di fondo e delle statue.Di fianco al santuario si stende imponente l’antico Monastero dei Carmelitani, che ne presero la cura nel 1964 lasciandolo nel 1810 per le soppressioni napoleoniche. Assieme al convento i frati costruirono anche il campanile. La basilica è titolare di una fiera – il 25 marzo – istituita nel 1665 e tuttora la principale del Cremasco.
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