La cittadella era il nucleo più antico di Crema, con la prima chiesa di S. Maria della Mosa e un castello. Era circondata da una cinta di difesa (girulus – ghirlo) e forse anche da un fossato. Il Duomo distrutto dal Barbarossa (1159) era appena più piccolo dell’attuale. L’accesso alla cittadella era protetto da cancelli e strettoie coperte (strincèta). Originariamente la piazza era limitata solo alla porzione meridionale di quella attuale ed era adibita ad area di mercato, circondata da case-bottega. A Nord svettava la Torre Pretoria. Nel XVI secolo furono edificati il Palazzo Comunale, il Vescovado (e demolito il Battistero). Sotto il selciato attuale sono state rinvenute possenti fondazioni, forse riconducibili ad un edificio fortificato (foto dopo il restauro del Duomo). Passando per via Manzoni (dov’era il Ghetto) si ritorna a Via Cavour, che riprende il percorso di crinale che corre alto, mentre tutte le strade verso il Serio sono in discesa. Di qui iniziava il Borgo artigiano-commerciale fuori dalla Cittadella (Via Mazzini) con le case-bottega medievali (un ingresso residuo è visibile nel portico detto sota ‘l Signur). Verso Nord il percorso superava con un ponte la Crema, lungo cui correvano le mura del Barbarossa, che nel 1945 fu interrata e coperta da una strada. Proseguendo invece diritti si attraversa Borgo S. Pietro, fino a raggiungere la Fontana (unico fosso residuo) che formava un salto dove era collocato un mulino. La strada finiva a porta Pianengo, la porta settentrionale della città.